FANTASMI E LUOGHI STREGATI

« Older   Newer »
  Share  
darkshadow
view post Posted on 28/10/2005, 18:31




FANTASMI E LUOGHI STREGATI

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI LUCEDIO...
(VERCELLI)


user posted image
I MONACI CHE SECOLI FA VISSERO TRA LE MURA DI QUESTA CHIESA FURONO ARTEFICI DI ABOMINEVOLI PERVERSIONI E CRUDELTA' DI OGNI TIPO.
L'ABBAZIA SI TROVA NEL PRINCIPATO DI LUCEDIO, UN PICCOLO AGGLOMERATO DI CASE FONDATO NEL 1120, MA TUTTI GLI ORRORI DI S.MARIA HANNO COME PUNTO D'ORIGINE IL CIMITERO E LA CHIESA DI DAROLA.
QUI',SECONDO LA LEGGENDA, IL DIAVOLO IN PERSONA APPARIVA NEL PICCOLO CIMITERO ABBANDONATO DI DAROLA X INCONTRARE LE STREGHE DURANTE I SABBA.
IL DIAVOLO ,CORRUTTORE E MALVAGIO,SECONDO UN DOCUMENTO STORICO DATATO 1684,ENTRAVA NEI SOGNI DELLE NOVIZIE DOMENICANE DELLA VICINA CHIESA X TENTARLE, RIUSCENDO NEL PROPRIO INTENTO.
DA QUI' IN POI FURONO COINVOLTI ANCHE I MONACI DELL'ABBAZIA DI LUCEDIO,INFATTI IL DIAVOLO, DOPO AVER MANDATO DELLE DIAVOLESSE TENTATRICI NELLA CHIESA, RIUSCI' A CORROMPERE GLI ABATI E I PRETI DI S. MARIA, IN BREVE TEMPO I MONACI COMINCIARONO AD ADORARE SATANA,ABBANDONANDOSI AD OGNI TIPO DI PERVERSIONE,TRA VIZI,CRUDELTA',TORTURE,OMICIDI E ADDIRITTURA CASI DI PEDOFILIA.
FU NEL 1784 CHE IL PAPA,GIUNTO A CONOSCENZA DI QUELLO CHE STAVA SUCCEDENDO, FECE CHIUDERE DEFINITIVAMENTE L'ABBAZIA E DISPERSE TUTTI I SATANISTI.
QUESTA E' LA STORIA DI LUCEDIO, MA VI SONO ALTRI PARTICOLARI DEGNI DI NOTA: AD ESEMPIO LO STRANO FENOMENO DELLE NEBBIE, CURIOSAMENTE SORGONO MISTERIOSAMENTE SOLO INTORNO AL PRINCIPATO E ALLA TORRE,UN CAMPANILE CHE, DAL PUNTO DI VISTA ARCHITETTONICO,Eì TOTALMENTE DIVERSO DALLE COSTRUZIONI DI ALLORA,INFATTI POSSIEDE UNA PIANTA OTTAGONALE( FORMA CHE ERA TUTT'ALTRO CHE RELIGIOSA,NON SIMBOLO CRISTIANO MA PIU' CHE ALTRO ESOTERICO...) NELLE CRIPTE SOTTO L'ALTARE, SECONDO LA LEGGENDA,VI E' UNA MISTERIOSA FORZA MALIGNA IMPRIGIONATA CHE VIENE CUSTODITA DAI CADAVERI MUMMIFICATI DEGLI ABATI. INFINE DENTRO L'ABBAZIA VI E' LA "STANZA DEL GIUDIZIO", UNA CAMERA IN CUI, UNA DELLE COLONNE "PIANGE" X VIA DEGLI ORRORI DI CUI E' STATA TESTIMONE.....
NEL XIII SECOLO, UNO STORICO INGLESE VISITO' LUCEDIO E FRA I SUOI APPUNTI SCRISSE QUESTA ANNOTAZIONE:"La vista di un impiccato, appeso al ramo di un albero che si intravede tra le nebbie della palude,non guasterebbe di certo il paesaggio!!"
Conlusioni.....
Esistono parecchie altre leggende a riguardo dell'Abbazia,tra cue quella dell'esistenza di un passaggio sotterraneo che conduceva fuori dalle mura.
La misteriosa forza maligna fu catturata e imprigionata nelle cripte e' custodita dalle mummie degli abati , mummificatesi a causa dell'umidita' della zona,sono seduti su troni e disposti in cerchio a custodire questa forza infernale.
Oggi la chiesa di S.Maria e' chusa poiche' pericolante.
La leggenda delle nebbie fitte e basse viene spiegata da anni, x la presenza di fontanili, piccoli serbatoi sotterranei d'acqua.
Riguardo alla "colonna piangente",situata nella Sala Capitolare,in cui si svolgevani i processi e decidevano torture,anche qui' esiste una spiegazione razionale: pare che essa , e solo lei, sia costruita da una pietra piu' porosa delle altre e che riesca a pescare acqua e umidita' dal terreno x poi rilasciarla in altre condizioni climatiche cosi' da far sembrare che stia "versando lacrime"...
Inseguito alla diffusione della leggenda della presenza di forze demoniache, naquero nuove teorie. Si nota come la chiesa sia stata costruita a sud del complesso, contrariamente a come si faceva di solito. A nord sarebbe stata piu' protetta dai venti e l'illuminazione solare x le cerimonie mattutine sarebbe stata ottimale. Ricordandoci la classica pianta a forma di croce delle altre chiese, costruirne con l'ingreso a sud, era come disegnare una croce capovolta.........
Altre notizie e foto potrete trovarle nei seguenti siti:
http://www.creepynet.com

http://www.principatodilucedio.it
http://web.tiscali.it
cercando notizie di Lucedio.

Edited by darkshadow - 28/10/2005, 19:23



http://www.creepynet.com/page13.html
Quando ho letto questa storia ne sn rimasta scioccata.....


OSPEDALE PSICHIATRICO INFANTILE
(Aguscello - Ferrara)

user posted image

Questo edificio era, prima che venisse abbandonato all’inizio degli anni 70, un ospedale psichiatrico infantile di proprietà della Croce Rossa Italiana, i motivi del suo decadimento sono sconosciuti ma numerose sono le leggende che si narrano su questo posto.
user posted image
cancello di ingresso.

Oltre ad essere stato, per diversi anni, sede di messe nere e riti occulti è ritenuto infestato dagli spettri.

Infatti si narra che i piccoli ospiti dell’istituto morirono tragicamente qualche anno prima della chiusura, la causa di questa morte prematura è ancora oggi un mistero, c’è chi dice che fu lo scoppio di un incendio ad ucciderli anche se quest’ipotesi risulta improbabile in quanto dalle fotografie non risultano segni di bruciatore o strutture carbonizzate, altre versioni parlano di un improvvisa epidemia o addirittura che furono vittime di un pazzo assassino.
Fra le tante storie, una racconta che ci sia persino una fossa comune al centro dell’edificio.
user posted image
facciata posteriore


Fatto sta che durante la notte, fra le rovine dell’ospedale, si sentono ancora i pianti disperati dei bambini e all’ultimo piano, irraggiungibile in quanto la scala è crollata, la leggenda narra che vi siano le impronte delle manine stampate sui muri.

Secondo altre versioni, i piccoli pazienti ricoverati nell'Ospedale, subivano terapie e trattamenti orribili da parte del personale medico.

Dopo essere stati legati alle reti dei letti venivano storditi con una sorta di elettroshock che spesso risultava letale. Qualcuno afferma che queste reti siano state fatte sparire da qualche ignoto, e poi ritrovate lungo i vecchi canali di scolo della zona.
user posted image
una stanza al primo piano
user posted image
scale x cantina
user posted image
porta di ingresso murata
user posted image
la cantina.

Un'altra leggenda narra di un bambino affetto da schizofrenia che, per sfuggire ai maltrattamenti dei medici, arrivò a gettarsi dalla finestra dell'ultimo piano.
user posted image
scale x il 2 piano interrotte

Misteriosamente il suo corpo non fu mai ritrovato e nemmeno sua madre non ebbe mai più sua notizia. Anni dopo alcune persone giurano di aver visto un bambino correre nel giardino dell'Ospedale abbandonato, chi ha tentato di raggiungerlo non ha mai trovato nulla, a parte le vecchie giostre del cortile che si muovevano ancora.

Ma i misteri e leggende sull'Ospedale non finiscono qui. Si racconta infatti che, prima della Seconda Guerra Mondiale, dentro l'edificio non solo si curavano bambini con problemi mentali ma anche quelli con problemi respiratori.
user posted image
sala caldaie raggiungibile solo dall'esterno dal lato ovest dell'ospedale....

Il palazzo era gestito da alcune suore, le quali si occupavano personalmente dei pazienti. Queste odiavano i bambini e ne avevano talmente paura che la leggenda vuole che al terzo piano ci sia una sagoma nera: un disegno a grandezza naturale che raffigura una specie di ombra di bambino. La sagoma esiste veramente e si dice che, in quel punto esatto, fu lapidato un bambino.

Con l'inizio della guerra, le suore lasciarono l'ospedale e rinchiusero all'interno di esso tutti i piccoli pazienti, senza provviste. In breve tempo i bambini morirono tutti di fame e di sete. Questa è solo una leggenda ma i misteri di questo luogo sembrano non finire mai.

Su un muro c'è scritto che, chiunque faccia girare la giostrina, non riuscirà più a fermarla poichè le anime dei bambini giocheranno in eterno.
user posted image
le giostrine.

ALTRE FOTO http://www.creepynet.com/page13bis.html



Altra villa da brivido....e con voi voglio condividere la sua storia....
dal sito: user posted image
VILLA PASTORE
http://www.clubghost.it/misteri/v/villapastore-.htm

VILLA PASTORE, VALENZA (AL) - NOVEMBRE 2001
user posted image
La Villa è visibile dalla strada dove troverete anche il cancello d’ingresso; non scendete con la macchina la zona è molto fangosa rimarreste bloccati. Scesi dalla strada troverete due caseggiati separati probabilmente uno adibito a stalla. La Villa è ridotta in pessime condizioni dal tempo, dalla guerra e dal terremoto di un anno fa. Il terreno circostante è letteralmente imbevuto d’acqua addirittura impraticabile se ha piovuto di recente probabilmente sotto un primo strato di argilla c’è roccia dura che impedisce all’umidità di penetrare creando una specie di fango giallastro che vi concerà per bene scarpe e pantaloni. Le due torrette e i piani superiori della Villa sono inaccessibili a meno che non abbiate voglia di arrampicarvi per i resti delle scale ma visto le condizioni della casa non lo consiglio a nessuno. All’interno dei due edifici si vedono ancora resti di decori sui muri ma soprattutto pavimenti in mosaico eccezionalmente conservati. Da svariate grate e fori sul pavimento si capisce che sotto il pianterreno c’e’ qualcosa. La porta della cantina è aperta ma la parte sotterranea del primo edificio è inaccessibile a meno che non vi portiate un’attrezzatura da sub per nuotare in quei tre metri d’acqua che ricoprono la parte visibile delle cantine! Se li c’era il passaggio per Piazza Duomo a Valenza ora non credo ci sia più la possibilità di scoprirlo. Fra i due edifici ci sono i resti di un vecchio aratro trainato da animali e alcuni pezzi arrugginiti delle balconate in ferro. A sinistra dei caseggiati guardando Valenza, vi trovate un piccolo laghetto con ringhiera attorno e davanti la tomba della piccola Elisa Pastore. La lapide era attaccata a un piccolo monumento in pietra poi deve essere caduta o è stata strappata e si è rotta in due parti. Sulla lapide troviamo scritto:

ELISA PASTORE

FANCIULLETTA BIENNE

VISPA E AMOROSA

MORTA PER FEBBRE MIGLIARE
NEL 7 LUGLIO 1873

I SUOI GENITORI
user posted image
Se la bimba è morta di tubercolosi nel 1873 come minimo la Villa ha 150 anni; alla base del monumento c’è un foro quasi come se ci fosse stata la tomba o il vaso con i resti della piccola.

La famiglia Pastore dopo la morte della bambina ha avuto un altro figlio maschio morto anche lui per il crollo di una delle torrette mentre suonava il pianoforte (notizie tratte da racconti locali), dentro l’edificio c’era anche la lapide del bambino ma è stata asportata da qualcuno.

La parte più interessante la troviamo scendendo verso la collinetta davanti al secondo edificio: qui ci troviamo davanti all’ingresso di una delle gallerie della casa. Entrando nella galleria ci si imbatte subito in un vecchio pozzo alto almeno 10 metri. Non fate la triste esperienza di lanciarvi dentro una pietra: l’acqua sul fondo è putrida e stagnante da almeno un secolo e vi tornerà su un fetore di fogna che vi farà compagnia per un bel po'! Se avete abbastanza fegato da superare il pozzo che sbarra la strada vi troverete nella parte della galleria che passa sotto al secondo edificio, un’esperienza tanto esaltante quanto breve! La galleria finisce dopo una decina di metri sotto la casa diroccata. S’intravede uno svincolo ma l’ingresso è stato murato! Qualcuno ha comprato la Villa poco tempo fa ma durante i lavori di restauro un operaio è rimasto ucciso in circostanze misteriose e i lavori sono stati interrotti. Comunque viste le condizioni del terreno non credo sia più da considerare zona edificabile, andate a visitarla perché merita e credo che fra quattro o cinque anni ne resterà ben poco.

La Famiglia Pastore dopo la morte del figlio si è trasferita in una casa a Valenza vicino al Municipio, ma da lì sono partiti senza avvisare e di loro non si hanno più notizie. La casa accanto al Municipio non è stata più abitata dalla loro partenza.



Resoconto

La casa in se è innocua, tuttavia Elisa e il fratellino sono state vittime secondo noi di una presenza ostile legata o alla famiglia Pastore o alla collina stessa. La parte destra dei due edifici, sempre guardando Valenza, è quella più preoccupante, ci sono vibrazioni molto forti, mentre avvicinandosi alla tomba di Elisa si avverte una sensazione di tranquillità quasi di protezione non è sicuramente un’entità malvagia lo spirito della bambina ma solo una vittima.



a cura di

Anubi's Stargate

http://it.geocities.com/anubisstargate/
ALTRE INFO LE TROVATE IN QUESTO SITO CN BELLISSIME FOTO!!!!
http://web.tiscali.it/teses/places/al/vale...llapastore.html



Molti di voi forse ne hanno gia' sentito parlare...ma vale la pena perdere un po di tempo x un riassunto sulle vicende accadute in questo luogo..


IL RETTORATO DI BORLEY, La casa più infestata
user posted image
il Rettorato di Borley (o Borley Rectory come lo chiamano gli inglesi) è una delle località più conosciute in quato riguarda i casi d'infestazione dell'Inghliterra; esso si trova in una desolata e scarsamente abitata zona della costa est, vicino a Suffolk.
Sarebbe una zona completamente dimenticata, se nn fosse appunto per la presenza della "casa più infestata d'Inghilterra".


I fenomeni che si verificano in tale rettorato sono i soliti che si manifestano nei casi di infestazione, come ad esempio passi misteriosi, strane luci, sussurri, odori e porte che si aprono e si chiudono da sole, e senza la presenza di correnti d'aria.
Nel 1929 è stato riportato che gli spettri di un uomo senza testa, una ragazza vestita di bianco, il costruttore del Borley Rectory, tale Henry Bull e quello di una suora, con la testa inclinata in avanti con un epressione di disperazione, siano apparsi all'interno dell'edificio.
Le leggende locali vogliono che tale rettorato sia stato costruito sul posto in cui, nel 13° secolo, un monaco ed una bellissima suora novizia vennero uccisi mentre tentavano di scappare assieme; il religioso venne impiccato, e la sua futura sposa venne lapidata viva, con le pietre raccolte dalle mura del suo convento. Una fine atroce.
Proprio per indagare sul legame tra le infestazioni di Borley e tale storia, Harry Price, precedentemente incaricato nel 1929 per recarsi ad investigare sul luogo dei misteriosi eventi, divenne uno tra i più famosi "ghost hunters": fu infatti lui che parecchi anni dopo, stabilì standard per le indagini sul paranormale, e che per primo utilizzò un registratore audio, una macchina fotografica e un sistema di comunicazione con gli altri membri dell'indagine.
Price testimonia di aver assistito, durante i suoi sopralluoghi di studio al rettorato, allo spostamento di oggetti da un luogo all'altro, e di aver udito il suono di campane e altri rumori inspiegabili.

Anche il primo proprietario del rettorato, il reverendo Henry Bull (diventato Pastore della Chiesa di Borley 1862, anno in cui suo padre morì e gli lasciò la proprietà) e la sua famiglia, dichiararono di aver avuto strani incontri con spettri, ed ignorando il consiglio degli abitanti di lasciare il posto, si trasferirono a Borley insieme alla servitù.
Poco tempo dopo, i Bull vennero disturbati da passi misteriosi e da apparizioni spaventose, che invece il Reverendo trovava "fantastici divertimenti", tanto da costruire, assieme al figlio, una casa estiva x potersi sedere comodamente, fumando un sigaro ed osservando la materializazione delle entità.
Nel 1927, alla morte di Henry Bull, nel Rettorato di Borley subentrò il Reverendo Guy Smith che, tuttavia, abbandonò il posto un anno dopo, proprio a causa dei fantasmi (ma anche a causa del deterioramento dell'intero edificio).
Nell'ottobre 1930, il Reverendo Lionel Foyster e sua moglie Marianne giunsero al rettorato. Il loro arrivo comportò anche un incremento nelle apparizioni delle entità: gente bloccata nelle camere, oggetti scomparsi, finestre rotte da forze sconosciute, strani suoni, ecc..
Tuttavia, l'incidente più grave sembra sia quello accaduto alla signora Foyster quando, nel corso della notte, venne sollevata dal suo letto in piena notte, schiaffeggiata da mani invisibili e costretta a scansare oggetti pesanti che le volavano contro giorno e notte; una volta venne quasi soffocata con un materasso.
Poco tempo più tardi, anche delle scritte invocanti aiuto, e rivolte proprio alla signora Marianne, apparvero sui muri dell'abitazione.
user posted image
Come potete leggere anche voi, alcune delle frasi apparse sono:"“Marianne, please help get” e “Marianne light mass prayers”.

Poichè tali manifestazioni apparivano sempre in presenza della signora Foyster, Price ipotizzò che quest'ultima stesse effettuando manipolazioni.
Tuttavia, egli credeva nella possibile esistenza di altri fenomeni paranormali al rettorato.
Forse era addirittura possibile che alcune di queste entità avessero trovato nella donna una sorta di consigliera, alla quale poter mandare i loro messaggi.
La teoria di Price era che l'intera vicenda delle apparizioni fosse legata alle antiche vicende di morte e tradimento all'interno di Borley, aventi come protagonista una giovane suora (seppure nn fosse quella legata alla leggenda del 13°secolo).

I Foyster abbandonarono Borley nel 1935; quando finalmente il rettorato rimase vuoto, Price potè continuare i suoi studi, con un'approfondita investigazione durata ben un anno (pubblicò anche un annuncio sul Times in data 25 maggio 1937, attraverso il quale egli cercava studiosi ben preparati e aperti di mente, per aiutarlo nelle sue indagini).
Ecco il testo del suo articolo:

“HAUNTED HOUSE: Responsible persons of leisure and intelligence, intrepid, critical, and unbiased, are invited to join rota of observers in a years night and day investigation of alleged haunted house in Home counties. Printed Instructions supplied. Scientific training or ability to operate simple instruments an advantage. House situated in lonely hamlet, so own car is essential. Write Box H.989, The Times, E.C.4”

Dopo aver ingaggiato circa 40 persone, Price iniziò la stesura a mano, di quello che è tutt'oggi considerato il primo libro che spieghi come condurre un'indagine paranormale.
Ciascun membro della spedizione disponeva di una copia del libro, per poter seguire le procedure passo dopo passo, e ognuno iniziò a fare ricerche e segnare gli avvenimenti in una sorta di "giornale".
Si può dire che il periodo delle ricerche siano avvenuti innumerevoli interessanti apparizioni, caratterizzate anche da comunicazioni medianiche tramite la tavola oui-ja con una certa Marie Lairre, la quale affermò che in vita fu una suora in Francia, ma lasciò il suo convento per sposarsi con Henry Waldegrave, membro di una nobile famiglia che abitava nel posto in cui venne costruito il Rettorato di Borley.
Quest'ultimo la strangolò e poi ne bruciò i resti nella cantina.
Sembra che il suo spirito vaghi iquieto, all'interno dell'edificio da quel momento, poichè i suoi resti non vennero seppelliti in terreno consacrato.
Nel marzo del 1938, cinque mesi dopo la prima apparizione di Marie, un'altro spirito affermò che il rettorato sarebbe stato bruciato la stessa notte, e che da questo incendio sarebbero emerse dalle rovine le prove dell'omicidio della suora. Borley non prese fuoco quella notte, tuttavia, ma ben 11 mesi dopo, quando il Capitano WH Gregson, intento a spacchettare dei libri, scontrò la lampada ad olio e questa, cadendo, appiccò il fuoco nella libreria; le fiamme divamparono velocemente e si espansero con altrettanta velocità, avvolgendo l'intera struttura.
(Ecco come appariva il Rettorato di Borley dopo l'incendio del 1939)

user posted image
Dopo l'incendio, Price si avventurò all'interno della costruzione, e trovò, nella cantina, le fragili ossa di una donna...con molta probabilità, proprio la suora. La leggenda era dunque vera.
Con un funerale, celebrato dal Rev. AC Henning nella vicina cittadina di Liston, si assicurò il riposo eterno ai poveri resti della monaca.

Borley Rectory venne demolito definitivamente nel 1944; nonostante questo, la sua fama di "casa più infestata d'Inghilterra" non ha mai cessato di esistere.
(Due immagini scattate al rettorato dopo la sua demolizione)

user posted imageuser posted image
(Ed ecco come appare Borley al giorno d'oggi)

user posted image

Harry Price scrisse due libri dedicati interamente al Rettorato di Borley: "The Most Haunted House In England" (1940) e "The End of Borley Rectory" (1946).



La cripta delle Barbados
(Il mistero delle bare rimosse)

user posted image
Il 9 agosto 1812 la bara dell'onorevole Thomas Chase, uno schiavista delle isole caraibiche Barbados, veniva fatta scendere nella cripta di famiglia. Appena scostata la grande lastra marmorea che chiudeva la tomba, la luce delle fiaccole illuminò qualcosa di strano. Una delle tre bare già contenute nella camera sepolcrale era rovesciata. Un'altra, quella di un bambino, giaceva sottosopra in un angolo. Appariva a tutti ovvio che la cripta era stata profanata. Eppure, a ben guardare, non c'era alcun segno di manomissione. Rimessi i sepolcri al loro posto, la tomba era stata accuratamente richiusa. Quando la notizia si diffuse, la gente del posto non ebbe dubbi: erano stati certamente gli schiavi negri a combinare quel pandemonio, dal momento che Chase e la sua famiglia non meritavano altro, crudeli e senza scrupolo com'erano. Non per nulla, la terza delle tombe già presenti nella cripta era quella della figlia di Chase, Dorcas Chase, suicidatasi solo un mese prima per sottrarsi, si mormorava, alla brutale violenza del padre.
user posted imageuser posted image
Passano quattro anni e questa volta -è il 25 settembre del 1816- tocca alla minuscola bara di un bambino di appena undici mesi, Samuel Brewster Ames, ad essere condotta nella tomba di famiglia. Ancora una volta la stanza è tutta a soqquadro. Qualche ignota mano ha deposto a terra le quattro bare, compresa quella di Thomas Chase che solo a stento otto uomini robusti erano riusciti a sistemare il giorno del funerale. Di nuovo si rimette tutto a posto e la cripta viene risigillata con cura e attenzione.
user posted image
Dopo circa due mesi era ancora ora di riaprirla per accogliere la salma di Samuel Brewster, uno della famiglia ucciso in aprile nel corso di una rivolta di schiavi e temporaneamente sepolto altrove. Tutti i sepolcri erano in disordine. Ancora una volta si pensò alla vendetta degli schiavi negri; ma il mistero era egualmente insoluto: come riuscivano a penetrare? Le grandi lastre di marmo erano state ogni volta cementate e ogni volta non c'era traccia di effrazione.
Una delle bare -quella della signora Thomazina Goddard, la prima a essere stata introdotta nella cripta- aveva tutte le tavole scompaginate, come se qualcuno si fosse accanito con una violenza estrema. Per far fronte temporaneamente alla situazione le assi di legno erano state-rimesse insieme con delle corde e la bara appoggiata contro una parete. Poi, visto che la cripta era di dimensioni ridotte (3,5 m per poco meno di 2), le bare più piccole erano state risistemate sopra quelle più grandi. Alla fine, per l'ennesima volta, il posto era stato rinchiuso e sigillato.
A questo punto la macabra storia aveva fatto il giro delle isole, suscitando grandi emozioni. In breve la Chiesa di Cristo e il suo rettore, il reverendo Thomas Orderson, si trovarono al centro della preoccupazione popolare. Se con i curiosi e verso coloro che erano alla caccia di sensazionalismi, il reverendo si mostrava alquanto intransigente, a chi lo interrogava senza morbosità, raccontava che, essendo pure lui ansioso di risolvere il singolare mistero, non aveva esitato ad accogliere l'invito del magistrato locale e assieme a lui aveva compiuto alcune perlustrazioni che però non avevano dato alcun esito. Come i vandali potessero infilarsi nella cripta continuava dunque a restare un mistero. Non solo non esisteva alcun passaggio segreto, ma sia le pareti che il pavimento e il soffitto a botte risultavano ben scavati nella solida vena di roccia calcarea. E se. il disordine fosse stato provocato da qualche infiltrazione di acqua si sarebbero senz'altro trovate indiscutibili tracce; senza dimenticare che era del tutto improbabile che pesantissimi sarcofaghi potessero galleggiare. In merito poi alla teoria che stava poco a poco facendosi strada presso i nativi indigeni, vale a dire che la cripta fosse maledetta e che in essa agissero forze di ordine soprannaturale, ovviamente Orderson non poteva che far orecchio da mercante.
Quando un altro membro della famiglia morì, l'attesa per quella nuova inumazione era febbrile. Il 7 luglio 1819 (qualcuno riporta la data del 17) toccò alla signora Thomazina Clarke essere introdotta nel sepolcro, ben rinchiusa in una bella cassa di prezioso legno di cedro. Per rimuovere l'abbondante cemento che sigillava la porta d'ingresso ci volle un bel po' di tempo, ma anche una volta rimosso la porta non voleva saperne di schiudersi. Immediatamente dietro, infatti, stava appoggiata la bara di Thomas Chase, che l'ultima volta in cui si era scesi nella cripta era stata sistemata a buona distanza. Anche tutti gli altri sacelli erano stati violati, con la sola eccezione della bara della signora Goddard, quella tenuta insieme con delle funi. Prova ulteriore che non si poteva comunque parlare di inondazione, perché altrimenti non si sarebbe potuto spiegare come mai pesanti sarcofaghi di pietra avessero potuto galleggiare sull'acqua e una bara di legno no.
user posted image
Uno dei primi a penetrare nella tomba era stato il governatore, Lord Combermere, il quale davanti a tanto disastro aveva immediatamente disposto un'inchiesta. Ma solo per verificare ciò che il reverendo Orderson già sapeva: non esisteva alcun passaggio o transito rintracciabile che consentisse a chicchessia di penetrare nella cripta, né una botola dal pavimento e neppure qualche cavità dalla quale potesse infiltrarsi dell'acqua. Prima di richiudere la tomba, il governatore aveva dato ordine di lasciare uno spesso strato di sabbia sul pavimento, al fine di poter registrare le impronte di chi si fosse furtivamente introdotto. Poi, di nuovo, la porta di accesso era stata richiusa con abbondante cemento. Come ultimo tocco, Combermere aveva addirittura posto il proprio sigillo personale sullo stipite, così che nessuno avrebbe potuto passare da lì senza forzare la porta e lasciare un segno inequivocabile.
Otto mesi dopo, il 18 aprile del 1820, nel corso di un party tenuto presso l'abitazione del governatore, la discussione, come sovente accadeva, si era nuovamente focalizzata sull'enigma della tomba costantemente violata. Eccitato dal ricordo, Combermere aveva deciso, seduta stante, di andare a dare un'occhiata sul posto, per verificare se le precauzioni adottate si fossero rivelate efficaci. Il gruppo era composto di nove persone, fra cui il governatore, il rettore e due esperti muratori. Il cemento che fermava la porta di accesso era intatto e così il sigillo, quindi nessuno aveva violato il passaggio. Aperta la porta erano scesi nella cripta. Ogni cosa era sottosopra. La piccola bara di un bambino era stata trasportata addirittura sulla scalinata discendente e ostruiva il transito, mentre quella di Thomas Chase era stata rovesciata. Di nuovo, la sola intoccata risultava quella della signora Goddard, trattenuta con le cor— de. La sabbia depositata sul pavimento non rivelava alcuna impronta. A lungo i due esperti muratori avevano perlustrato, battendo con i martelli, pareti, soffitto e pavimento alla ricerca di qualche passaggio segreto o botola nascosta. Il mistero non poteva trovare alcuna soluzione. Allora il governatore aveva ordinato di estrarre tutte le bare e di seppellirle in qualche altro luogo. Così era stato fatto e la cripta era rimasta completamente deserta.
Nessuno fra i tanti autori e ricercatori che riportano questo strabiliante caso è mai riuscito a offrire una soluzione convincente. Le spiegazioni naturali più logiche sono quelle dell'inondazione o di scosse telluriche. Ma la prima causa non solo avrebbe anche smosso la cassa in legno della Goddard ma avrebbe portato via la sabbia sul pavimento, senza contare che piogge così consistenti da provocare una inondazione non sarebbero certo passate inosservate. Lo stesso dicasi per le scosse di terremoto, che per scoperchiare e ribaltare bare così pesanti, sballottandole come dadi in un bicchiere, sarebbero state avvertite ovunque nell'isola. Conan Doyle suggerì l'ipotesi di esplosioni all'interno della cripta, provocate dagli influssi negativi concentrati degli schiavi negri, capaci di far saltare le bare innescando i gas esplosivi originati dalla decomposizione. Ovviamente, non c'è niente di più assurdo.
Tuttavia, una spiegazione, diciamo così, soprannaturale potrebbe essere l'unica in grado di dare ragione del mistero. Correva voce presso la gente che lo strano fenomeno aveva incominciato a manifestarsi solo dopo che nella tomba di famiglia era stata deposta una donna che si era suicidata. Stando alla teoria supernaturale, le anime delle altre persone sepolte non l'avrebbero accettata: da qui i continui sconvolgimenti. Ma, come ben sappiamo, la movimentazione di lastre e bare comporta la fenomenologia del poltergeist e tutti i ricercatori sono d'accordo nel sostenere che per attivare un simile evento è necessaria una forte "sorgente energetica" come, per esempio, l'instabilità di una personalità in fase di formazione come quella di un adolescente. Ma, evidentemente, una cripta piena solo di morti non può in alcun modo fornire un simile motore primo energetico.
Per i negri locali si trattava, ovviamente, di voodoo in piena regola, ossia la manifestazione di una potente forza magica messa deliberatamente in moto dall'azione di un mago o di uno sciamano, con lo scopo di assecondare la vendetta degli schiavi soggiogati da Chase e dalla sua famiglia. Certo, si tratta di un'ipotesi che suona per lo meno azzardata, ma resta ancora oggi l'unica disponibile, in qualche modo accreditata.
 
Top
darkshadow
view post Posted on 10/5/2006, 19:24




Se il castello cattura la nostra immaginazione, è altrettanto vero che numerose sono le leggende che vengono associate alle segrete, alle torri, alle stanze reali e così via. L'umana passione per il mistero e il fascino delle vecchie roccaforti ha dato vita a una serie di leggende e credenze, per cui quasi tutti i castelli sarebbero abitati da almeno uno spirito che vaga in cerca di pace, e che inganna il tempo di questa ricerca spaventando gli sfortunati (o forse fortunati?) avventori. Non si può negare che un castello diroccato, o un corridoio buio perderebbero gran parte della loro attrattiva senza un fantasma. Nel Medioevo non erano raro il ricorso alle "maniere forti", e i palazzi reali si trasformavano spesso nel teatro di numerose tragedie.

Su tutti possiamo ricordare i due più famosi castelli londinesi: Hampton Court, e la Torre di Londra, che videro alternarsi i pretendenti al trono. Presso la Torre di Londra posero fine alla loro esistenza molti detenuti, a volte anche eccellenti, come ad esempio Anna Bolena, moglie di Enrico VIII, fatta decapitare dallo stesso sovrano con l'accusa di adulterio. Le due residenze reali prima citate "vantano" due custodi eccellenti. Hampton Court è infestata dagli spiriti di altre due mogli di Enrico VIII, Jane Seymour e Catherine Howard, di cui, si dice, si sentono ancora le urla; la torre di Londra invece ospita due spiriti senza testa, Anna Bolena, appunto, e Lady Jane Grey.

Numerosi sono i siti che offrono un elenco dei luoghi inglesi infestati. Il sito dei castelli della Gran Bretagna, ad esempio, ha un'apposita sezione dedicata ai castelli infestati. in cui sono descritti gli "abitanti" delle diverse fortezze. Un'altra interessante visita può essere quella proposta dal sito sulla "Eredità soprannaturale della Gran Bretagna".Per accedere alla sezione dei castelli cliccare su "Castles" nella pagina iniziale.


Non solo castelli

Il simbolo medievale per eccellenza rimane il castello, ma che dire di tutti quei luoghi che a questo possono associarsi? Abbazie, vecchie dimore, scenari di antiche battaglie, sono tutti posti dove gli spiriti fanno spesso le loro apparizioni. L'Inghilterra è una terra dove tutte le sfumature del passato difficilmente si dimenticano; il fantasma fa parte di tutta l'eredità storica del luogo. Attraverso le impalpabili presenze si rivive la storia. E così si scopre che la Dama Griffith, morta di dolore dopo la scomparsa del figlio, continua a vagare nel Castello di Coch a Cardiff, o che il fantasma della Regina Elisabetta (ovviamente lontana parente dell'attuale monarca) non ha voluto abbandonare la residenza Reale di Windsor.
Il sito che riguarda il soprannaturale anglosassonepresenta numerosi collegamenti a pagine riguardanti, abbazie, chiese, case e anche pub, simbolo incontrastato della cultura inglese. Tutti hanno ovviamente tra i loro ospiti qualche simpatico fantasma. Interessante anche le pagine del sito sui "luoghi infestati". Nelle diverse pagine i fantasmi raccontano la loro storia in prima persona. Borley Rectoryviene considerata la casa "più infestata" di Inghilterra. La storia di chi vi ha abitato viene narrata nelle pagine dedicate alla dimora.


 
Top
darkshadow
view post Posted on 10/5/2006, 19:52




VILLA RONDINELLA
image
Villa Rondinella si trova poco fuori Buonconvento in provincia di Siena, ed e' impossibile non notarla per via della sua bellezza, fu costruita nel 1910 da Gino Chierici, per il proprietario Luigi Saverio Ricci, in stile liberty circondata da un grande giardino. Pare che prima della fine dei lavori i soldi finirono e Luigi dovette vendere la villa allo zio, anche lui un Ricci, e tutt'ora dovrebbe appartenere alla loro famiglia (la R campeggia in molti fregi della villa). Luigi costrui la villa per una misteriosa donna, ed infatti si puo' vedere il suo ritratto accanto all'ingresso, ma mori appena venduta senza poterla abitare con l'amata... Le testimonianze che parlano di avvenimenti strani sono molte, e incominciano a circolare alla fine della seconda guerra mondiale: rumori strani, passi, porte che sbattono, il cancello che si chiude da solo, un fantasma di colore verde, le figure dipinte all'esterno che si animano, banchetti che si consumano ancora dopo tanti anni (era usata da sfollati durante la seconda guerra mondiale per scappare dai bombardamenti, e questi banchetti sono attribuiti a loro) e anche un racconto che ricalca una leggenda metropolitana! Un camionista racconto' di aver dato un passaggio ad un'autostoppista e di essere stato invitato a bere un caffe', il giorno dopo scoprendo che la casa era disabitata da anni e che nessuna giovane ci abitava, ci torno' ed oltre a tanta polvere e ragnatele trovo' la tazzina che aveva usato la sera prima! Alcuni pensano che il fantasma sia quello della donna misteriosa...
Io ho avuto la possibilita' di visitarla solo dall'esterno, e non so' quanto possano essere vere queste storie, ma comunque e' una delle case infestate piu' famose della toscana!!

APPROFONDIMENTO
A pochi chilometri da Buonconvento vi sorge una piccola villa chiamata "Rondinella", la villa e’ disabitata da anni e si dice che quella villa sia infestata da fantasmi, che non vogliono farci abitare nessuno. La villa e’ stata costruita da Luigi Saverio Ricci ai primi del novecento, per la precisione nel 1910. Ricci sembra aver voluto progettare e costruire quella villa con affetto ed amore, cercando di non trascurare neppure i minimi dettagli per renderla decisamente perfetta. La villa si trova sulla Cassia, sulla quale per accedervi bisogna passare da un cancello verde con una strada con il fondo d'erba, oppure dall'entrata secondaria anch'esso chiuso da un cancello con una strada fatta di ghiaia. Arrivati, sopra al portone si legge una scritta di benvenuto "Salve". Quando Ricci scomparve la Rondinella si trasformo’ in un luogo d'incontri clandestini per un giuramento che aveva fatto egli in vita, e da qui nacque il mito della piccola villa rafforzato anche da una donna disegnata nella facciata centrale. Dal dopoguerra la Rondinella comincia a diventare luogo di leggende. La prima storia che vi nasce e’ quella di un camionista che dopo aver dato un passaggio ad una signora, la invita a bere un caffe’ nella villa. Parlando il camionista versa il caffe’ sul divano. Il giorno dopo il camionista vi torna ma scopre che la casa e’ sotto sigilli per un lontano omicidio dal quale poi più nessuno vi avrebbe mai abitato. Il camionista perplesso chiama i Carabiniere i quali sbloccano i sigilli, e entrando si accorgono che la casa e’ disabitata da tempo ma il camionista si accorge che sul divano vi era quella terribile macchia di caffe’. Anche se nella villa non ci siano mai stati omicidi, entrando si scorge quel brivido di disagio che molte volte si trasforma in paura. Alcune persone entrando nella villa si sentirono tirare addosso terra e sassi ma senza capirne la provenienza. Un'altra storia sarebbe quella di alcuni ragazzi, che essendo in "gita", si sarebbero fermati una notte a dormire nella villa. Nella notte uno di loro si sarebbe svegliato a causa di un rumore di catene e affacciandosi alla finestra avrebbe visto una sagoma verde che chiudeva il cancello. Gli unici abitanti di questa villa si dice che sarebbero gli sfollati in tempo di guerra, ma non e’ possibile ricostruire la verita’ di eventuali decessi, ne’ tanto meno sapere se vi furono interventi delle forze naziste nella zona. "

Già durante la seconda Guerra mondiale si racconta di inspiegabili rumori notturni di persone che banchettavano, spiegate con sfollati che si rifugiavano fuori da Buonconvento per sfuggire ai bombardamenti, Si narra anche di un camionista che aiutata una viandante negli anni 50 vi fu ospitato e quando tornò, saputo del fatto che la casa era abbandonata, trovò solo ragnatele ma sopra al tavolo c'era una tazzina da caffè da poco usata.

I cancelli di ingresso sono 2, uno semplice sul giardino, l'altro con un semicerghio e 4 colonne in mattonie travertino lavorato e piastrelle in ceramica. Un basso muro di cinta a mattoni costeggia la strada, non disturba la vista e permette di vedere il giardino.

Un Pomeriggio dal Fantasma 3

La costruzione

Entrando dal viale in ghiaiadel cancello grande, la Rondinella è più in alto e la torre proprio in questo angolo ne accresce la maestosità, il travertino bianchissimo, ripulito di recente, contrasta con i mattoni rossi.

La facciata posterioreè quella meno ricca, pur riprendendo il disegno delle strutture anche nella lavorazione del travertino, non presenta il ricco decoro, Pochi scalini portano al portoncino, della zona abitata dal gentile ma fermo custode (ci ha permesso solo la visita dell'esterno). Recentemente ci sono stati dei lavori per la messa a norma del l'impianto elettrico, e del riscaldamento, con le prese d'aria di legge e il tiraggio forzato della caldaia, oltre ad un serbatoio interrato di gas ben occultato in un angolo del giardino.

Nel lato che guarda Buonconvento spicca la poderosa base della canna fumaria in un blocco enorme di travertino sapientemente sagomato, notevole ed originale una strana finestra con 2 strette aperture laterali, vicino alla torre si nota in alto la crepa più evidente, nonostante un'opera di stuccatura, resta un evidente dislivello che deve aver procurato altri guai, in pratica il muro della villa ha assestato di una decina di centimetri mentre la torre, forse per fondamenta più robuste no.

Girando l'angolo della torre, al suo fianco nel lato che guarda la Cassia, c'è la struttura più strana, in alto un balcone stretto tra la torre e la villa Rondinella con il muro decorato da un affresco , e in basso uno spazio interno, difeso da una vetrata e da una inferriata piatta e stretta, molto lugubre, all'interno ancora un muro con mattoni facciavista e l'apertura di quello che deve essere un salone, Si riescono ad intravedere, sbirciando un po', solo delle strutture tecniche che ricordano la base di un ponteggio che ho visto in tv nei restauri dei monumenti. non si può escludere che quella lesione sulla muratura del lato vicino e le probabili infiltrazioni di pioggia nei decenni abbiano indebolito le travi, a maggior ragione nelle stanze ampie senza muri intermedi, o forse è in corso un restauro dei decori interni.

Arriviamo all'ultimo lato della Villa Rondinella, guarda il Monte Amiata, è movimentato dall'angolo che rientra a formare l'ingresso con degli scalini, ha una ampia copertura a tegole di legno colorate.

Proprio sopra il portone, sulla parete di sinistra, c'è la celebre figura di donna, ormai i vestiti e tutta la figura avvolta da un ampia veste tendono al bianco che, forse, non era il colore originale.

La cosa davvero interessante da notare è che quella figura è posta in una variazione del progetto originale. E' chiaramente visibile che questo affresco interrompe la pur scolorita fascia di fregio dipinta in alto ed ha le esatte dimensioni di una finestra con il basamento in travertino,

E' stata inserita dopo la costruzione della struttura con un riempimento forse a rappresentare una donna in attesa nella finestra ormai chiusa perchè inutile della camera, i mattoni hanno una colorazione leggermente diversa, e ormai si vedono bene le linee di tamponamento con i pezzetti di mattone messi a pareggiare.

Difficile però ipotizzare che il nuovo padrone abbia speso per questo abbellimento, sembra più l'ultimo colpo di coda del giovane che vendendo la villa ha voluto comunque lasciare traccia della sua amata che solo in effige abiterà la villa, sempre a guardare chi entra e chi esce.

Difficile anche ipotizzare un dipinto posto a mascherare un tamponamento, sarebbe stato più semplice riprendere l'ampio fregio, dando continuità alla fascia per mascherare la modifica.

Il giardino, non ho il pollice verde e non mi intendo di piante, le siepi sono curate ma gli arbusti denotano una qualche incuria antica, al centro c'è un'ampia e profonda vasca di raccolta delle acque piovane popolata di rane, in cemento, con un basso muro ha un disegno orientaleggiante che ricorda le porte nell'Islam, sul retro c'è il pozzo e piante di alto fusto, oltre ad una magnifica vista.

I particolari sono quelli che più mi anno stupito della villa, non sono fatti per essere visti da lontano, ma per essere goduti tutti i giorni; materiali di primissima qualità, come un travertino privo di imperfezioni lavorato con gusto e che negli archi sopra le finestree nella base incastona piastrellein ceramica o vetro multicolore lavorate che, con il sole, si illuminano.

Ogni calata dei canali di grondaretta da fazzoletti di lamiera decorata, termina a terra con un tubo in ghisa esente da corrosione di quasi 2 metri e alla giunzione tra lamiera e ghisa c'è un ampio sportello a mezzo tubo con maniglia ispezionabile o che al limite poteva essere aperto in caso di intasamento per evitare il riempimento della calata.

In molte parti i mattoni, sulle facciate, a raccordo delle finestre e sulle colonne sono lavorati e un esame al tatto delle colonne del cancello assicura che non sono stati sagomati in fornace ma tagliati o molati sul posto con un dispendio notevole.

Anche i capitelli sono decorati con lavorazioni fini a sbalzo sul travertino e varie decorazioni. Le finestre sono chiuse da lunghi avvolgibili in legno che resiste bene ma le corde stanno cedendo. Anche la parte terminale del sottotetto ha un tavolato con decori geometrici Abbastanza inusuale come il resto.

Vicino alla villa c'è una depandance, molto ben ristrutturata, con infissi moderni e sicuramente abitata, dovrebbe avere in comune con la villa l'impianto del GPL. Una strada con divieto di accesso si addentra nella florida proprietà agricola , coltivata a seminativi.

I custodi sconsigliano vivamente di visitarla durante le notti di luna piena...


 
Top
2 replies since 28/10/2005, 18:15   11040 views
  Share